La locuzione latina "Promoveatur ut amoveatur" si traduce letteralmente in "Sia promosso affinché sia rimosso". È un'espressione cinica utilizzata per descrivere la pratica di promuovere qualcuno a una posizione superiore, non perché sia meritevole o competente, ma per allontanarlo da un incarico precedente dove sta causando problemi o intralci, o per confinarlo in un ruolo di minor importanza sebbene nominalmente di prestigio.
L'obiettivo principale è quindi quello di sbarazzarsi di una persona ritenuta indesiderata, spostandola in un altro ruolo dove i suoi effetti negativi sono minimizzati o dove la sua influenza è ridotta.
Spesso, la promozione è fittizia. Il nuovo ruolo può avere minori responsabilità effettive o essere privo di potere decisionale reale, rendendo la promozione una sorta di "esilio dorato". In altri casi, la promozione porta a un ruolo che si prevede la persona non sarà in grado di gestire, portandola a dimettersi o a essere licenziata, raggiungendo così l'obiettivo finale di rimuoverla del tutto dall'organizzazione.
I concetti chiave associati a questa pratica includono:
L'espressione sottolinea la natura ipocrita e manipolativa di certe dinamiche aziendali o politiche, dove le apparenze sono usate per mascherare intenzioni più subdole.